Il Progetto Orto in Condotta
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Gli School Garden, la storia

La nascita in Italia

Il progetto

Il nostro progetto nel
sito SlowFood Nazionale


Orti in Festa

L’Educazione del Gusto ha assunto da tempo un ruolo importante all’interno di Slow Food, ecco le tappe principali della sua evoluzione:

  • Dal 1993 Slow Food si rivolge alle giovani generazioni con varie iniziative. Prime tra tutte sono state le Settimane del Gusto. Si tratta di settimane dedicate ai giovani under-26, ai quali si è offerta l’opportunità di incontrare cuochi ed esperti dell’alimentazione, pranzando nei più grandi ristoranti d’Italia ad un prezzo promozionale.
  • Nel 1996, in occasione del 1° Salone del Gusto a Torino, si sono svolti Laboratori per ragazzi, condotti da artigiani, chef ed operatori enogastronomici. Nell’anno scolastico 1996-97 si svolge a Prato il primo corso di formazione per docenti sull’educazione sensoriale e alimentare.
  • Nel 1998 al 2° Salone del Gusto a Torino, la Sala Giocagusto è stata dedicata all’educazione del Gusto, alle attività con le scolaresche, agli incontri con esperti, docenti e operatori. Al 2° Salone del Gusto è stato anche presentato il manuale “Dire, fare, gustare. Percorsi di educazione del gusto nella scuola” edito da Slow Food.
  • A partire dall’anno scolastico 1998/1999 Slow Food ha condotto in tutta Italia dei corsi di aggiornamento per docenti sull’educazione sensoriale e alimentare, autorizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione. I corsi sono proseguiti fino ad oggi coinvolgendo complessivamente circa 9.000 docenti.
  • Nel mese di ottobre 2000, in occasione della terza edizione del Salone del Gusto a Torino, agli insegnanti è stata riservata la “Sala Educational”, mentre per le scuole è stato organizzato l’appuntamento “Scuole in Pista” sulla pista del Lingotto.
  • Nel mese di aprile 2001 Slow Food viene accreditato dal MIUR come soggetto per la formazione del personale della scuola.
  • Dal 21 al 24 settembre 2001, in occasione della terza edizione di Cheese – Le Forme del Latte, svoltosi a Bra (CN), oltre 2000 studenti di tutte le scuole piemontesi hanno partecipato a laboratori sulla caseificazione e a degustazioni guidate di formaggi.
  • Nell’anno scolastico 2002/2003 Slow Food ha organizzato in Piemonte i primi percorsi destinati agli studenti degli istituti alberghieri, per fare loro conoscere i prodotti agro-alimentari tipici e tradizionali. I progetti destinati agli alberghieri continuano tutt’ora in diverse regioni italiane.
  • Nell’ottobre 2002, all’interno della quarta edizione del Salone del Gusto a Torino, nello spazio “Scuola T18 - Dire, Fare, Gustare”, gli studenti delle elementari e delle medie hanno potuto giocare con i sensi e dare spazio alla loro creatività inventando combinazioni di frutta e di verdura per dar vita a frullati di propria invenzione.
  • Nel mese di giugno 2003 viene inaugurato il Centro di formazione sull’educazione del gusto di Prato.
  • Nel mese di settembre 2003, la quarta edizione di Cheese ha visto la scoperta dei formaggi di qualità da parte di ben 4.000 studenti, che hanno assistito alle 7 dimostrazioni didattiche sui Formaggi Dop e alle 120 lezioni sugli altri derivati del latte nella Via Lattea.
  • Il 7-8 novembre 2003 al Congresso Internazionale di Slow Food di Napoli è approvato un documento con il quale viene promossa la realizzazione di School Gardens in ogni convivium del mondo.
  • Nel mese di febbraio del 2004 nasce a Bra, presso la scuola elementare “Madonna dei Fiori” di Bra, il primo orto scolastico realizzato da Slow Food all’interno del progetto School Garden.
  • Nel mese di giugno 2004, la prima edizione di Slow Fish – Salone del pesce sostenibile, svoltasi a Genova, ha portato i bambini e i ragazzi a conoscere il pesce nelle sue differenti famiglie e specie, ad acquistarli al mercato del pesce fresco e a cucinarli ed assaggiarli. Tutte le attività si sono svolte “Nella pancia della balena”, l’area specificamente dedicata ai bambini.
  • Nell’ ottobre 2004, durante il 5° Salone del Gusto, lo spazio dedicato ai ragazzi è stato chiamato “Aula Dolce Amaro”, un’area didattica in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di esplorare la filiera produttiva dei cereali e del riso. Il tutto si concludeva con la degustazione guidata di diversi pani della tradizione italiana o di due ricette a base di riso (una esotica e l’altra tipicamente italiana).
  • Alla quinta edizione di Cheese, di settembre 2005, gli studenti sono stati accolti sotto il tendone del Circo dell’educazione del gusto. Bambini e ragazzi hanno seguito laboratori e simulazioni sulla produzione di formaggio ed hanno assistito a spettacoli teatrali incentrati sul tema principe della manifestazione.
  • Nel novembre 2005 Genova ha ospitato la seconda edizione di Slow Fish, il Salone del Pesce sostenibile. I tre percorsi riservati all’interno della manifestazione a bambini e ragazzi riguardavano il merluzzo, le acciughe e il tonno. Il pescatore Santiago ed il pesciolino Zerro hanno accompagnato gli studenti nelle maglie dei Fish Tales – storie di pesci aiutati da pescatori ed esperti del settore ittico.
  • Al Congresso nazionale di Slow Food Italia tenutosi a Sanremo nel giugno 2006 è stata discussa e votata la mozione dei 100 orti, che prevede l’avvio nei prossimi anni in Italia di cento orti scolastici all’interno del progetto Orto in Condotta (nell’anno scolastico 2005/2006 gli orti attivi sono 34).
  • A luglio 2006 parte il primo corso di formazione per formatori del progetto Orto in Condotta. I 26 partecipanti, provenienti da tutto il territorio nazionale, avranno il compito di tenere i corsi di aggiornamento agli insegnanti e di incontrare i genitori degli studenti che coltiveranno l’orto scolastico e ne seguiranno le attività correlate. Gli school garden sono stati promossi da Slow Food Usa, su idea di Alice Waters. L’attuale vicepresidente di Slow Food internazionale, a metà degli anni ’90, decise di proporre nelle scuole un nuovo metodo di educazione alimentare, basato sull’attività pratica nell’orto e sullo studio e trasformazione dei prodotti in cucina. Nacque il progetto The Edible Schoolyard.

    Il progetto si è esteso agli orti scolastici italiani nel 2003, in occasione del Congresso internazionale tenutosi a Napoli. Durante questo incontro, la nostra Associazione si è data come obiettivo quello di creare un orto in ogni convivium. Alla fine del 2005 si potevano già contare una cinquantina di orti scolastici, distribuiti in tutta la penisola, dalla Sicilia al Piemonte. Al Congresso nazionale di Slow Food Italia, tenutosi a Sanremo a giugno 2006, il progetto italiano ha preso il nome di Orto in Condotta e si è proposto l’obiettivo ancora più ambizioso di creare una rete nazionale di 100 orti.

    Il progetto School Garden di Slow Food si sta diffondendo velocemente in tutto il mondo. Gli Stati Uniti ne sono stati gli iniziatori, ma l’Europa ha seguito rapidamente l’esempio, seguita dal Medio Oriente, dall’Oceania e dalle Americhe. Insegnanti di diversi paesi sono ora impegnati su di uno stesso progetto, che ha lo scopo finale di migliorare l’approccio al mondo alimentare delle nuove generazioni. Gli stessi temi sono affrontati in modo diverso da paese a paese e vengono adattati alla cultura e alle necessità del luogo in cui si sviluppano: quello che in Italia è per ora un progetto che ruota intorno all’orto, ma difficilmente coinvolge la mensa scolastica, negli Stati Uniti è più centrato sulla trasformazione dei prodotti in cucina e sul rifornimento della mensa con prodotti dell’orto e di produttori locali. Il mercato di Souk el Tayeb, in Libano, si avvicina ai bambini con gustose storie di cibo, mentre in Austria le scuole si scambiano le piantine autoctone che coltivano, creando un forte legame all’interno della rete degli school garden austriaci. Slow Food pensa che tutte le scuole che hanno avviato uno school garden in Italia e nel mondo dovrebbero conoscersi e sostenersi a vicenda, sentendosi parte di una stessa grande rete.

    Il progetto Orto in Condotta è triennale, il suo programma è basato principalmente sull’educazione alimentare ed ambientale, attraverso attività in classe e nell’orto. I formatori Slow Food si occupano delle lezioni di aggiornamento con gli insegnanti e degli incontri con i genitori.

    Ogni anno le attività ruotano attorno ad una tematica precisa:
    - 1° anno: l’orto e l’educazione sensoriale;
    - 2° anno: l’educazione alimentare e ambientale;
    - 3° anno: la cultura del cibo e la conoscenza del territorio.

    La comunità dell’apprendimento, costituita dalla condotta Slow Food, dagli insegnanti, dai genitori, dai nonni e dai soggetti che si interessano delle attività dell’orto, nasce con l’avvio del progetto ed ha il compito di contribuire alla formazione delle giovani generazioni sui temi del cibo e dell’ambiente. Orto in Condotta ha una rete italiana che comprende numerose scuole in tutta la penisola, esse possono conoscersi e scambiare le loro esperienze in occasione delle manifestazioni internazionali Slow Food, prima tra tutte Terra Madre.

    Per maggiori informazioni:
    educazione@slowfood.it
    tel. 0172 419 696 / 674 / 628

    Per entrare nella rete degli Orti in Condotta, le scuole possono fare riferimento ai fiduciari diffusi sul territorio oppure alla sede nazionale di Bra. Una volta entrata in contatto con la scuola, Slow Food si occupa di illustrare compiutamente il progetto e di verificare con il referente della scuola la fattibilità dello stesso e quali sono le condizioni per la sua attivazione. è importante che la comunità dell’apprendimento individui un nonno ortolano ed abbia ben chiaro che l’orto deve rispettare le seguenti caratteristiche:

    a. il terreno deve essere coltivato per tutta la durata del progetto (tre anni), esclusi i periodi in cui la scuola è chiusa e non c’è nessun nonno ortolano che possa prendersene cura;
    b. la coltivazione deve essere biologica o biodinamica;
    c. le varietà coltivate devono essere quelle tipiche del territorio regionale o, laddove esistano, quelle coltivate dai Presidi;
    d. è vietata la coltivazione di prodotti geneticamente modificati;
    e. devono essere privilegiati i prodotti che hanno una valenza didattica, cioè quelli che possono essere raccolti e consumati durante l’anno scolastico;
    f. anche l’uso dell’acqua deve avere un ruolo didattico centrale: da un lato devono essere i bambini a procedere fisicamente all’irrigazione, dall’altro deve essere loro spiegata l’importanza di una gestione oculata della risorsa acqua;
    g. i prodotti coltivati devono potere essere mangiati dai bambini, nella migliore delle ipotesi dopo essere stati trasformati nella mensa scolastica.

    Una volta accertata la possibilità di avviare il progetto, Slow Food, la scuola ed il Comune firmano un Protocollo d’Intesa, a questo punto viene organizzato il primo incontro con i genitori durante il quale si presenta il progetto.

    Titolo: Dire fare gustare, percorsi di educazione del gusto nella scuola
    Autore: Rossano Nistri
    Pagine: 304
    Edizioni: 1998, 2000
    ISBN 88-86283-61-X



    Soci € 13,00 - Non soci € 16,50

    Dall'educazione alimentare all'educazione del gusto. Un manuale rivolto agli insegnanti e utilissimo anche per i genitori, concepito per favorire un nuovo, corretto rapporto fra i giovani e il cibo. Frutto delle esperienze realizzate nelle scuole italiane da Slow Food - un'associazione da sempre attenta all'educazione del gusto di giovani e adulti - questo libro propone un approccio del tutto nuovo dell'educazione alimentare: mangiare non è solo un fatto di calorie e di proteine ma soprattutto di sapori e piaceri. Educare il gusto significa insegnare a scegliere: nutrirsi è un'operazione di conoscenza e se mangiamo cibi di scarsa qualità è perché non siamo preparati a individuare quelli più corretti dal punto di vista nutrizionale e più piacevoli del punto di vista gustativo. L'autore del manuale si propone di fare dei bambini, ragazzi e giovani di oggi i consumatori consapevoli di domani. Il tema dell'alimentazione è affrontato in modo aperto, articolato e gradevole, con l'obiettivo di superare moralismi e divieti, e favorire piuttosto, del rapporto con il cibo, l'aspetto ludico e conviviale. Concepito con un'ottica interdisciplinare, il volume è ricco di percorsi didattici, di attività pratiche, di letture e di approfondimenti.

  • Se volete essere informati riguardo le nostre attività o per qualsiasi altra informazione contattate il nostro fiduciario.